Pesci di Mare – Lettera T

159)    Tanuta (Spondyliosoma cantharus)

image160La Tanuta è un pesce dal corpo ovale, compresso con muso breve e occhi sono grandi, la bocca piccola e terminale, con denti acuti e piccoli, più fitti nella parte anteriore di tutte e due le mascelle, dove esiste anche una serie più esterna di denti stretti e più grandi degli altri. Ha  una sola pinna dorsale con 11 raggi spinosi e tre spine nell’anale la forma e la colorazione sono diverse nei due sessi durante il periodo riproduttivo. I maschi hanno il dorso alto, la fronte concava e colore blu vivace o blu grigia, con molte linee longitudinali blu e 9 fasce verticali sul dorso e sui fianchi; le femmine  hanno il muso appuntito, la fronte leggermente convessa e il colore che va varia dal grigio al giallognolo, con fianchi argentei ricchi di linee longitudinali discontinue grigio brune. Può raggiungere i 50 cm di lunghezza anche se è difficile trovarne di questa misura. E’ comune nel Mediterraneo e vive in piccoli branchi sui fondi rocciosi del litorale, ma non si spinge a profondità molto basse. In genere si trova sulle secche rocciose in fondali dai 15 metri in giù, nelle praterie di posidonie e sui fondi arenosi. Si pesca con tremagli, reti a strascico, nasse, e soprattutto con palangari di profondità. Le sue carni sono ottime e si trovano sul mercato soltanto fresche.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Cantorello  o Sarago bastardo; Calabria: Monacedda; Campania: Schiantero; Lazio: Tanuta morettina, Schianto, Sarago bastardo o Schiantero; Liguria: Tanua, Tarma, Scaggiun; Marche: Sargo rigato, Sargo grosso o bastardo; Puglia: Scantru, Rìggion, Minile, Smarrita e Reggiere; Sardegna: Tanuda, Cantara o Tanura; Sicilia: Zannuta, Scantru, Scantru masculinu, Cianciastru, Zippula, Scantri e Scantaru; Toscana: Scorzone, Tanura o Tanuta; Veneto: Ociada, Cantarion o Cantareta; Venezia Giulia: Ociada, catara, Cantarion o Cantra; Francese: Griset o Tanudo (Prov.); Inglese: Black bream; Spagnolo: Chopa o Càntera (Catal.); Tunisino: Zargaia.

 

160)    Tartufo di mare (Venus verrucosa)

image161Il Tartufo di mare è un mollusco dotato di conchiglia rotondeggiante, bivalve disuguale, molto robusta con strie di accrescimento concentriche a forma di lamella, che posteriormente e anteriormente assumono la forma di tubercoli. La colorazione varia dal bianco-giallastro al marroncino chiaro. L’interno è bianco e lucido. La dimensione massima raggiunta è di 4-5 cm di diametro. La specie è piuttosto comune, vive su fondali sabbiosi, fangosi o detritici e fra le praterie di posidonie, la si reperisce da pochi metri fino a 100 metri di profondità.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Porrazza; Campania: Camadia o Taratufolo; Liguria: Tartufo o Arsella; Marche: Concola, Porrazza o Coppola; Puglia: Cocciola o Nuce riale; Sardegna: Cocciuta rumana; Sicilia: Cocciuta riccia, Cuppe o Vongula;Toscana: Cappatartufo; Veneto: Caparon, Caparozzolo o Liberon; Venezia Giulia: Liberazza o Dondolo; Francese: Praire; Inglese: Warty venus;Spagnolo: Varigüeto o Escopinya gravada (Catal.).

 

161)    Tellina (Donax trunculus)

image162La Tellina è un mollusco bivalve dalla conchiglia più o meno triangolare, a valve leggermente disuguali, e dalla forma alquanto appiattita. La conchiglia si riconosce per la forma allungata con un’evidente rostratura posteriore e per la presenza di alcune leggere fasce radiali chiare. La superficie è ornata da sottili ma evidenti strie di accrescimento. La colorazione è bianco giallastra, violacea o brunastra con zone radiali più scure; l’interno è biancastro con ampie zone violacee. Può raggiungere i 3 cm di lunghezza ma sono più frequenti attorno ai 2 cm. E’ una specie molto comune nel Mediterraneo, soprattutto nel Tirreno e vive infossata nella sabbia delle zone litorali, fino ad una profondità di circa 15 metri , ma è più abbondante nei primi 3-4 metri vicino alla costa. E si trova quasi sempre in colonie. Si pesca con draghe da natante, rastrelli e draghe manuali o a mano con il culo in acqua quando sono a riva. La zuppa di telline è buonissima.

Nomi regionali o stranieri: Campania: Tunninola; Lazio: Fasiola o Trilatera; Liguria: Calcinello; Marche: Calcinello;Puglia: Tunninole o Scognariente; Sicilia: Cozzola; Toscana: Ziga o Arsella; Veneto: Calzine, Calzonel o Tonninella;Venezia Giulia: Cazzonel, Scarzanel o Cabzinci; Francese: Olive o Haricot de mer; Inglese: Wedge shell; Spagnolo:Xarletta, Coquina o Tellina.

 

162)    Tombarello (Auxis thazard)

image163Il Tombarello è un pesce pelagico e gregario, dal corpo fusiforme robusto, allungato, panciuto al centro e molto sottile in prossimità della coda, il muso appuntito con bocca terminale obliqua verso l’alto, finemente dentata con la mascella inferiore prominente, occhi medi, opercolo molto grande. Le pinne dorsali sono due, nettamente separate tra loro. La prima è triangolare più alta e falciforme, la seconda è analoga all’anale ma un poco più avanzata. La pinna codale ha la forma a mezzaluna mentre le pinne pettorali sono piccole e corte. Il colore del dorso è blu scuro o grigio piombo con macchie e linee nere irregolari, il ventre è bianco-argentato e sotto l’occhio si può notare una macchietta nera. Raggiunge i cinquanta centimetri di lunghezza e i due chilogrammi di peso, ma la taglia media va dai tre etti al mezzo chilo. E’ una specie comune nel Mediterraneo e vive in gruppi di individui della stessa taglia che si spostano al largo della costa per seguire le sardine e gli altri piccoli pesci di cui si cibano. Predilige le acque profonde, e nel periodo estivo si avvicina alle coste per la riproduzione e quello è il momento della pesca che avviene con reti da posta illuminate dalle lampare che servono da richiamo. La sua carne è rossa, è commercializzato fresco intero o a tranci, salato o conservato sott’olio. Le sue carni sono buone ma meno pregiate del tonno.

Nomi regionali o stranieri: Campania: Scurmo; Lazio: Tonnetto; Liguria: Strumbo; Puglia: Mòtulo; Sardegna: Astrumbulu, Strumbu o Strumbulu; Sicilia:Appiccatu, ‘Mpisu, Sangutu, Pisantuni e Tunnacchiu; Veneto: Fanfullo; Venezia Giulia: Sgionfetto o Sgonfietto; Francese: Melva o Bonitou (Midi);Inglese: Frigate mackerel; Spagnolo: Melva;  Tunisino: Tebrelli.

 

163)    Tonnetto o Alletterato (Euthynnus alletteratus)

image164Il Tonnetto o Alletterato è un pesce pelagico di grande taglia dal corpo fusiforme, a sezione circolare e con la coda assottigliata. Le pinne dorsali sono quasi contigue, la prima è più alta della seconda e  questo permette di distinguerlo dal Tombarello che ha le pinne dorsali separate e distanti. Il peduncolo caudale  è molto sottile e munito su ciascun lato di una marcata carena mediana compresa fra 2 piccole carene situate alla base di ciascun lobo della pinna caudale.La prima pinna dorsale è alta con profilo concavo mentre la seconda è seguita da 8 / 9 pinnule e la pinna anale da 6 / 8 pinnule. La pinna caudale ampia, semilunare.  Ha la pelle liscia, il dorso azzurro scuro, presenta strisce nere irregolari ed alcune macchie brune tondeggianti al di sopra delle pinne pettorali, il cui numero varia, la base dei fianchi ed il ventre sono di color argenteo. Può raggiungere una lunghezza massima di 1 metro e pesare fino a 12 Kg., ma comunemente si trova intorno ai 4/5 Kg. E’ presente in tutto il Mediterraneo, in Adriatico, e comunque le  aree Italiane di maggior concentrazione e di pesca si trovano attorno alla Sicilia, nello Ionio e nel Basso Adriatico. Si pesca con palangari derivanti, ami e tonnare volanti. Le carni sono buone ma considerate meno pregiate del tonno e viene venduto, generalmente, fresco e a tranci ma si trova anche congelato.

Nomi regionali o stranieri: Campania: Allittirato; Liguria: Tunnella o Tonnello; Puglia: ‘Nzirru o Palametidd; Sardegna: Turina, Alacurza e Scampirru;Sicilia: Allittiratu, Littrata, Covaritu, Culuritu e Tunnicchiu; Veneto e Venezia Giulia: Carcana; Francese: Thonine; Inglese: Little Tunny; Spagnolo:Bacoreta o Tonyina (Catal.);  Tunisino: Toun sghir.

 

164)    Tonnetto Striato (Euthynnus pelamis)

image165Il Tonnetto Striato, come il precedente, è un pesce pelagico dal corpo fusiforme, panciuto al centro che si rastrema fino al peduncolo codale, che è sottile e carenato. Ha la testa conica con  muso appuntito e bocca piccola. La prima pinna dorsale è spinosa, la seconda pinna dorsale seguita da 7 / 9 pinnule e pinna anale seguita da 7 / 8 pinnule. La pinna caudale ampia, semilunare Le pettorali sono corte e triangolari mentre le ventrali sono piccole. Ha la pelle liscia ed un colore  blu scuro-violaceo sul dorso e argentato sul ventr con 4 – 6 fasce longitudinali scure molto evidenti sui fianchi., in cui si trovano da 4 a 6 strisce nere o brune longitudinali. E’ raro nelle nostre coste e si trova soltanto nel canale di Sicilia. Può raggiungere 1 metro di lunghezza ed il peso di 6 Kg ma m si trova sul mercato da 45 a 65 cm e peso tra 3 e 5 kg. Si pesca con reti di circuizione, con reti da posta e con palamiti. Mediamente ha taglia da 45 a 65 cm e peso tra 3 e 5 kg. E’ il più economico, di qualità scadente, carni scure e sapore leggermente amarognolo.

Nomi regionali si trovano solo quelli siciliani, perché nelle altre regioni e quasi sconosciuto, o stranieri: Sicilia: Palamitu ‘mperiali; Francese: Bonite à ventre rayé; Inglese: Skipjack; Spagnolo: Listado o Palomida (Catal.);  Tunisino: Balamit.

 

165)    Tonno (Thunnus Thinnus)

image166Il Tonno è una specie pelagica gregaria e migratrice dal corpo è fusiforme piuttosto panciuto. Le pinne sono molto robuste, la prima pinna dorsale, gialla o bluastra, è spinosa, la seconda, bruna-rossastra, è più alta della prima, le pinne pettorali molto brevi, la pinna anale, giallo-oscura e la pinna caudale semilunare ed affilata è di colore nero. Il colore è nero-azzurro sul dorso, la corazza è azzurro-bianca e i fianchi e il ventre sono grigi con macchie argentee. Può raggiungere i 3 m di lunghezza e i 450 Kg di peso, ed è uno dei pesci ossei di maggior grandezza. E’ detto anche “tonno rosso”, infatti le sue carni sono irrorate da numerosi vasi sanguigni, conseguenza della potente attività natatoria. I tonni procedono sempre in compagnia, talvolta in numero di qualche migliaio; nuotano velocemente vivono in buona armonia con i pesci spada. Esiste in tuuto il Mediterraneo e vive in mare aperto, nei fondali dei mari calmi e temperati, a notevole profondità e anche in superficie. La pesca del tonno è di grande importanza e viene praticata soprattutto con le tonnare fisse in Sicilia e Sardegna con una tecnica moderna  è rappresentata dalle reti a circuizione chiamate anche tonnare volanti ed un altro sistema molto valido è quello con ami a lenza singola o palangari. La sua carne è molto ricercata viene consumato soprattutto fresco e  inscatolato Il tonno in sott’olio o in salamoia. Del tonno non si butta nulla, con le sacche ovariche salate ed essiccate al sole viene preparata la “bottarga” che soltanto chi non l’ha mai mangiata non può capire quando essa sia buona; il “musciame”deriva da filetti di tonno asciugati al sole o in appositi forni; la “ventresca” è costituita dalle grandi masse muscolari laterali e ventrali della parte addominale del corpo; la “ficazza”si ottiene impastando la carne rimasta attaccata alla spina dopo la macellazione con sale e pepe e insaccandola nel budello; è ottimo il cuore, la buzzonaglia, lo stomaco e la trippa (u belu in Sardegna). E’ consigliabile assaggiare tutto. Moltissime e varie sono le maniere per cucinare il tonno oltre che mangiarlo crudo: Sushi.

Nomi regionali o stranieri: Calabria: Tunnacchiolu o Tunnu; Campania: Tunnu o Tunnariello; Liguria: Ton e Tynnu; Puglia: Tunnacchiu e Tunnariello;Sardegna: Scampirru o Turina; Sicilia: Tunnu e Tunnacchiolu; Veneto: Tòn, Pompilo, Pompin, Tonnina e Trombìn; Venezia Giulia: Trompia e Trompìto;Croato: Tunj crveni; Francese: Thon rouge o Toun (Midi); Inglese: Bluefin Tuna o Tunny; Olandese: Tonijn; Spagnolo: Atun, Atœn rojo, o Tonyna (Catal.); Tunisino: Toun Ahmar.

 

166)    Tordo d’Alga (Labrus Turdus o viridis)

 image167aimage167cimage167b Il Tordo d’Alga è un pesce della famiglia dei Labridi rappresentata nel Mediterraneo da una ventina di specie. Ha il corpo fusiforme, compresso lateralmente, con testa  lunga e bocca munita di labbra (da qui il nome) carnose e occhio piccolo. L’unica pinna dorsale conta un maggior numero di raggi spìnosi e l’anale, che ha tre raggi spinosi, è opposta e simile alla parte molle della dorsale. La codale è corta e spatolata, le pettorali tondeggianti e le ventrali inserite in posizione toracica. Ha il corpo pieno di squame . Questi pesci sono caratterizzati da colorazioni molto vivaci, che possono variare anche nell’ambito della stessa specie e va dal verde, verde giallo mista e rossa al verde smeraldo o  verde giallastro e altri marmorizzati con tinta di fondo rosso vinacea o arancio e macchie bianche. Si possono osservare preferibilmente nelle acque litorali in prossimità delle praterie di Posidonia e sono soliti riposare adagiati su un fianco. Può raggiungere i 55 cm di lunghezza.  E’ una specie tipicamente Mediterranea e vive nelle acque costiere in fondali rocciosi e sulle praterie di posidonie o in mezzo alle alghe, anche a bassissima profondità. Si pesca con le nasse, i tremagli e abbocca facilmente alle lenze. Le sue carni sono buone ma si trovano difficilmente sul mercato. Ottimi per le zuppe o in umido.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Torde di mare o Verdesche; Calabria: Lapparu o Lappara; Campania: Turdo, Lazz ‘e spingule, Petrusino o Marvizzu; Lazio: Tordo o Pappagallo; Liguria: Largiun, Turdu d’aiga e Serà; Marche: Limone verde o marmorato; Puglia: Durmu, Pappagal, Lappana, Lappanedda, Vreddesche Sturnu e Rigina; Sardegna: Arrocali, Roccal, Turdulu, Turdu niedde, Griva e Nieddu; Sicilia: Lappanu, Lampana, Lappana, Turdu, Turdu d’arca e Cola cola;Veneto: Donzella, Pappagà e Sperga; Venezia Giulia: Liba, Lepi e Sperga; Croato: Drozak; Francese: Lavre vert, Lambert o Tourdre (Midi); Inglese: Green wrasse; Spagnolo: Tordo, Grivia o Massot (Catal.); Tunisino: Kheddir. 

 

167)    Tordo Fischietto (Labrus bimaculates)

image168Il Tordo Fischietto ha il corpo allungato, la testa appuntita ed  allungata, la bocca terminale, con labbra spesse che posizionato nel modo giusto davanti alle nostre labbra e soffiando si riesce a fischiare (da qui il nome). Ha la pinna caudale con margine tronco. La colorazione è  secondo lo sviluppo e va dal giallo all’ arancio scuro con una serie di strisce o di macchie di colore azzurro accentuate nella testa e nella parte anteriore del dorso. Il ventre è giallo più o meno scuro e così pure le pinne che sono bordate di azzurro. Quelli più giovani hanno una colorazione osea o rossastra con tre o quattro macchie nere. Tra le macchie nere vi sono 2-3 macchie bianche. La testa ha a volte  delle striature celesti che vanno dalla punta del muso. Comune in tutte le nostre coste preferisce zone più profonde, tra i 15 e i 40 metri ma si spinge in autunno fino ai 200 metri di profondità.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Limone o Limoncino di mare; Campania:  Lazz ‘e spingule,  o Marvizzu; Liguria: Comba, Cuumba o Tenca de mare; Marche: Limone turchino; Puglia: Durmu, Sturde e Rigina; Sardegna: Tuddu o Marabut; Sicilia: Pizzi di re, Tuddu, Fiscalettu, Viriola o Viriola ‘mperiali; Veneto: Cragnisso o Donzela; Venezia Giulia: Liba o Sperga; Francese: Vielle moquette o Demoiselle; Inglese: Cuckoo wrasse; Spagnolo:Gallano o Pastenaga e Lloro (Catal.); Tunisino: Kheddir.

 

168)    Tordo nero (Labrus merula)

image169Il Tordo Nero ha, come gli altri, il corpo allungato, la testa grossa, la bocca terminale, con labbra spesse, la prima pinna dorsale parte con raggi molli più lunga che alta e la pinna caudale con margine quasi tronco o convesso. La colorazione è sempre uniforme  e va dal grigia-verdastra scura, ma può variare tra il bruno chiaro negli esemplari giovani e quello scuro olivaceo degli adulti o grigio bleu-nero. Al centro di ogni squama si nota spesso una macchia celeste. Nel Mediterraneo è diffuso soltanto nella parte occidentale e vive intorno alle rocce o nelle praterie di posidonia. La specie presenta è ermafrodita ma quasi metà degli individui resta femmina. Le sue carni sono molto fine ma senza particolare interesse sui nostri mercati ove compare abbastanza frequentemente frammista ad altre specie.

Nomi regionali o stranieri: Calabria: Lapparu o Lappara niru; Campania:  Mierulo o Marvizzu; Lazio: Leppo, Tordo nero o Pappagallo; Liguria: Turdu d’aiga negru o Corvieddu; Marche: Limone nero; Puglia: Merghele, Durmo e Sturnu niuru; Sardegna: Roccal o Marabut; Sicilia: Curviedde, Tuddu merru, Turdu d’arca o Cola cola pittaruni; Veneto: Tenca de mar, Sperga o Donzela; Venezia Giulia: Liba o Lepì; Francese: Merle; Inglese: Brown wrasse;Spagnolo: Merlo; Tunisino: Kheddir.

 

169)    Tordo Ocellato (Crenilabrus ocellatus)

image170Il Tordo Ocellato ha corpo ovale e compresso con squame, la testa ha una leggera depressione sopra gli occhi ed è di forma conica, la bocca è piccola e con labbra protrattili abbastanza spesse. La mascella inferiore è appena più prominente dì quella superiore. La pinna dorsale è unica e i raggi spinosi sono più di quelli molli. La pinna caudale ha il margine posteriore tondeggiante. La colorazione si differisce per sesso, stagione e ambiente. L’unica caratteristica che si ripete, in tutti, è la presenza di due ocelli (da qui il nome) uno nerastro al termine della linea laterale alla base della pinna caudale e l’altro, di colore variabile nero o blu cerchiato di rosso o verde smeraldo sempre cerchiato di rosso.,  all’angolo superiore del pre opercolo. Specie diffusa in tutto il Mediterraneo, specialmente  nel Tirreno, vive solitario e predilige i fondali molto bassi delle coste rocciose. E’ piccolo non supera mai i 15 cm.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Bbarattele; Calabria: Zicca ‘e porcu; Campania:  Marevezzella o Lappana; Lazio: Lappera; Liguria: Laggiù, Ruquié o Vacchetta; Marche: Sbarattola Occhioiata; Puglia: Cepodde, Lappanedda e Petrichì; Sardegna: Origa de predi, Arracaleddu o Banderedda; Sicilia:Lappanedda, Ucchiatedda pittima o Sapunettu; Veneto: Tenca de mar, Sperga o Donzela; Venezia Giulia: Liba o Lepì; Croato: Klinjusa; Francese:Créenilabre ocellé o Ruchè; Inglese: Ocellated wrasse; Spagnolo: Tordo o Enrocador d’ulls (Catal.); Tunisino: Soultan.

 

170)    Tordo Pavone (Crenilabrus tinca)

image171Il Tordo pavone anch’esso della famiglia dei Labridi, come tutti i Tordi, si pesca spesso di grosse dimensioni. Ha il corpo ovale e compresso ai lati, la bocca  piccola con labbra spesse, munita su ciascuna mascella di una sola fila di denti caniniformi. La pinna caudale spatolata con margine quasi tronco o convesso La colorazione è diversa nei due sessi anche se tutti i Labridi all’inizio della loro vita sono femmine, successivamente raggiunta una determinata dimensione si trasformano in maschi. In entrambi, infatti,  sono rilevabili una macchia scura – brunastra o nerastra – sopra la base delle pettorali ed una macchia nerastra o bluastra sul peduncolo caudale al di sotto della linea laterale. Gli individui esemplari femminili hanno colori che vanno dal grigio – verdastra, brunastra, che si schiarisce con tonalità argentee sul ventre, presentano macchie biancastre e labbra biancastre. Gli individui maschili vanno dal verdastro, verde – bluastro al verde – giallastro con macchie rossastre e blu disposte in serie longitudinali, le labbra sono blu, verdi o gialli. E’ comune in tutto il Mediterraneo e vive tra i 10 e 30 m di profondità nelle scogliere ricche di alghe o nelle praterie di Posidonia.. Si riproducono in Primavera ed Estate producendo uova che sono ancorate alle alghe o alle rocce. Carni buone, ottimo in umido.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Bbarrone, Bbarrà o Bbarraune; Calabria: Lappin o Perchia; Campania: Paunessa; Lazio: Pesce pavone o Pappagallo;Liguria: Laggiun o Caxattou de fundu; Marche: Limone giallo; Puglia: Perredde o Lappana; Sardegna: Perdixi, Babbasuni, Lampu Arrocali biancu o Birdi;Sicilia: Lappana virdi, Pittara di pulici, Pittima, Occiu Beddu, Scarparu e Paunissa; Veneto: Donzela Pappagà; Venezia Giulia: Liba, Lepi e Sperga; Croato:Drozak; Francese: Crénilabre o Loucrèce(Marseille); Inglese: Wrasse o Corkwring; Spagnolo: Tordo; Tunisino: Aroussa.

 

171)    Torricella o Torretta comune (Cerithium vulgatum)

image172La Torricella o Torretta comune è un grosso gasteropode  che ha una conchiliga a forma di torre allungata. Su ogni giro troviamo due file di tubercoli appuntiti. L’apertura è provvista di un breve canale sifonale ricurvo e di un accenno di canale anteriore. Il colore è grigio-giallastro con macchi irregolari che vanno dal fulvo al marrone scuro. E’ comune lungo i litorali marini sia su fondali rocciosi che sui fondali fangosi o sabbiosi poco profondi. Non supera i 7 cm di lunghezza e si pesca con rastrello o con reti a strascico. Le sue carni sono discrete e si consumano lesse. In Romagna è famosa la zuppa di garagoli.

Nomi regionali o stranieri: Campania: Chiuove o Caracuocolo; Lazio: Torricella; Liguria: Caagolo, Corazollo o Cornetto; Marche:Garagòlu; Puglia: Cocciola a caracò Kuèccele o Kueccelicchie; Romagna: Garagolo; Sardegna: Barallicu; Sicilia: Turretta; Veneto e Venezia Giulia: Caragòl longo, Caragolo longo, Caregolo longo, Campanaro; Croato: Drozak; Francese: Cornet o Escargot de mer;Inglese: Horn-shell; Spagnolo: Cuerno o Pada (Catal.); Tunisino: Zarbout.

 

172)    Totano (Ommastrephes sagittatus)

image173Il Totano è un mollusco cefalopode, dal corpo allungato a forma di sacco o freccia, con pinne a forma triangolare che partono dall’estremità del corpo, a differenza del Calamaro dove  partono dai lati e occupano metà della lunghezza del mantello, occhi senza cornea; possiede otto tentacoli retrattili, ciascuno con 2 file di ventose e due tentacoli non retrattili, ciascuno provvisto di 4 file di ventose. Il colore è rosso-marrone tendente al tabacco. Raggiunge una lunghezza massima 1 m mentre quelli che si trovano sul mercato hanno una lunghezza media di 25-30 cm. E’ una specie  pelagica, comune in tutti i mari Italiani. Vive in banchi al largo tra 100 e 600 m di profondità, predilige fondali fangosi ed arenosi, e si pesca con reti a strascico e lenze in notturno con lampare per richiamarlo. Le sue carni sono buone, per alcuni ottime, Io preferisco il Calamaro.

Nomi regionali o stranieri: Campania: Totare o Tuotane; Marche: Truffello; Puglia: Lempete; Toscana: Totanessa; Sicilia: Totaru; Veneto e Venezia Giulia: Todero;  Francese: Calmar o Taouteno (Prov.); Inglese: Flying squid; Spagnolo: Pota o Canana (Catal.); Tunisino: Totil.

 

173)    Torpedine marezzata (Torpedo marmorata)

image174La Torpedine marezzata è un pesce cartilagineo con il corpo a forma di disco ovale più lungo che largo  e a coda corta e carnosa, con pelle nuda. La bocca, posta sul lato ventrale, è piccola e lievemente arcuata con le mascelle armate di piccoli denti triangolari, ai lati di questa sono visibili gli organi elettrici, che sono un efficace mezzo d’offesa e di difesa e d è la caratteristica di questo genere di pesci. Le pinne ventrali, grandi e tondeggianti, si estendono fra il tronco e l’origine della prima pinna dorsale. La colorazione sul lato dorsale è bruno giallastra con macchie scure che conferiscono un aspetto marmorizzato, mentre il ventre è di colore bianco con il margine scuro. E’ presente in tutto il Mediterraneo ed è una specie solitaria che nelle ore diurne vive nascosta su fondali fangosi o sabbiosi poco profondi e di notte si muove attivamente a caccia di pesci. Si cattura occasionalmente con reti a strascico o con tremagli. Può arrivare fino ad 1 metro di lunghezza e 5 Kg di peso. Le sue carni sono discrete e si può trovare sui mercati, raramente, sia fresca che essiccata. A Termoli ne sono specialisti e viene usata per la preparazione del brodetto.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Trimmelé o Treppainé; Calabria: Tremula antisicca; Campania: Tremula marmulina o liscia; Lazio: Tremola, Tremola janca o pizzicata; Liguria: Trembloì, Tremoixe o Battinetta; Marche: Tremolo; Molise: Mertiscene; Puglia: Tremula; Toscana: Trompigliola o Strompigliola; Sardegna: Tremulusa o Sa nacida; Sicilia: Tremula, Tremula biunna, Tremula janca o di rina; Veneto: Tremolo;  Venezia Giulia: Tremolo o Sgranfo;  Francese: Raie torpille o Torpille marbrée; Inglese: Spotted torpedo; Spagnolo: Torpedo, Formigon o Templon.

Una ricetta che fa apprezzare le carni della Torpedine: Sminuzzate una cipolla e due spicchi d’aglio in un tegame, aggiungente l’olio e adagiatevi sopra i tranci del pesce, versate sopra mezzo chilo di pomodorini tagliuzzati e salati spruzzate di vino bianco cospargete di pepe e fate cuocere a fuoco media per 20 minuti circa.

 

174)    Torpedine nera (Torpedo nobiliana)

image175La Torpedine nera ha il disco quasi circolare, un poco più largo che lungo, con margine anteriore dritto o appena leggermente concavo. La bocca è piccola, arcuata e munita in ambedue le mascelle di 4-5 serie longitudinali di denti triangolari, piccoli e puntuti. La pelle è liscia e nuda. Le pinne dorsali sono ravvicinate tra loro. La colorazione, dorsalmente, è cioccolato scuro tendente al violaceo o  nero; ventralmente è bianco, coi margini del disco e delle pinne pelviche della stessa tonalità della tinta del dorso. La coda è marginata irregolarmente di scuro. Anch’essa, come laMormorata, ha gli  organi elettrici molto sviluppati. La scarica elettrica è sotto il controllo del sistema nervoso dell’animale che, dopo un certo numero di scariche, ha bisogno di un notevole periodo di riposo per poter ricaricare le sue batterie. Si pesca, occasionalmente, con reti a strascico, tremagli o con tratte. Può raggiungere m. 1,80 di lunghezza e oltre 90 kg. di peso. E’ presente in tutti i mari italiani, ma molto rara.

Nomi regionali o stranieri: Sicilia: Tremula nira o Tremula ‘mperiali; Veneto: Tremolo grando;  Venezia Giulia: Sgranfo grande;  Francese: Raie electrique o Torpille noire; Inglese: Electric ray; Spagnolo: Tremielga negra.

 

175)    Torpedine occhiuta (Torpedo Torpedo)

image176La Torpedine occhiuta come le altre dello stesso genere, ha il corpo a forma discoidale, con coda breve, grossa e carnosa, terminante con una pinna ben sviluppata e munita superiormente di due pinne dorsali. Gli occhi sono piccoli e ravvicinati, la bocca ovale con labbra grosse e mascelle munite di denti piccoli. La pelle è liscia e completamente priva di scaglie. La colorazione è bruno nocciola tendente al rossastro o al giallastro, con numerose chiazzette biancastre. Sono presenti quasi sempre degli ocelli di colore azzurro scuro, bordati da un cerchio nero e da un alone più chiaro della stessa tinta del fondo che possono essere anche uno, tre o sette, raramente in numero pari. Il ventre è bianco, con margine abbastanza largo dello stesso colore del dorso. E’ presente in tutti i mari Italiani e vive in profondità non superiori ai 50 metri. Si cattura occasionalmente con reti a strascico o tremagli. Può raggiungere i 60 cm di lunghezza e le sue carni sono molli  e poco apprezzate.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Trimmola o Tremolina; Calabria: Arcisa o Tremula ucchiuta; Campania: Tremmula ucchiuta o cu l’uocchio; Lazio:Occhiatella, Trippina o Tremula ucchiuta; Liguria: Battinetta, Tremulina, Durmigiusa, Tremola o Tremoixa; Marche: Tremolo o tremolina; Puglia: Tremula;Romagna: Crampo o Granchio; Toscana: Trompigliola o Strompigliola; Sardegna: Tremulusa; Sicilia: Tremula, Tremula aucchiata o Tremula ucchiuta;Veneto: Tremolo ocià o tremula sgranfo;  Venezia Giulia: Tremolo;  Francese: Torpille ocelée; Inglese: Common torpedo; Spagnolo: Tremielga, Formigon o Vaca (Catal).

176)    Tracina drago (Trachinus draco)

image177La Tracina drago è il primo dei quattro pesci di questo genere che vivono nel Mediterraneo, si presenta con un corpo slanciato e poco compresso sui lati, con piccole squame disposte in serie oblique. Il muso corto, termina con una bocca obliqua rivolta verso l’alto e armata di piccoli denti; la mascella inferiore sporge rispetto a quella superiore. Gli occhi, vicini l’uno all’altro, sono opposti in alto. Sul dorso, subito dietro la testa, si eleva la prima pinna costituita da aculei che comunicano con ghiandole velenifere. Anche da ognuno degli opercoli branchiali spunta un lungo aculeo anch’esso percorso da veleno. La seconda dorsale è molle e molto lunga e ha aspetto simile alla contrapposta caudale. La colorazione è grigiastra sul corpo, caratterizzato da piccole chiazze brune che si alternano a strisce blu. Il dorso è più scuro con tendenza a schiarire sui fianchi fino a diventare bianco sul ventre. La pinna ventrale è nerastra. Può raggiungere i 40 cm di lunghezza e superare un Kg. di peso. Si trova in tutto il Mediterraneo e vive, in bassa profondità fino ai 100 m, affondata nella sabbia o nel fango in attesa della preda e se si sente minacciata, si avventa anche sull’uomo. Le sue ferite sono molto dolorose e con individui predisposti possono portare a complicazioni le funzioni vitali. Si pesca con le reti a strascico o con i tremagli. Abbocca, anche, alle lenze e alle traine. Le sue carni sono buone e ritrovano sul mercato sia fresche che congelate.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Ragnuola; Campania: Tracena liscia o janca; Liguria: Agna, Traina, Ragna o Dragena; Marche: Ragno tigrato;Puglia: Parasaula, Trascene o Parasacculo; Sardegna: Gragna o Aragnas; Sicilia: Tracina pinta, Tracchiu, Antracina o ‘ntracina; Veneto: Ragno o varagno;  Venezia Giulia: Ragno o Varagno bianco;  Francese: Grande vive; Inglese: Greater weever; Spagnolo: Escorpion o Aranya blanca(Catal); Tunisino: Bellem kbir.

 

177)    Tracina raggiata (Trachinus radiatus)

image178La Tracina raggiata, ha il corpo somigliante alle altre Tracine ma è quella che raggiunge le maggiori dimensioni. La testa è tozza e dietro ciascun occhio ha una placca ossea coperta di crestine seguite da altre due più piccole striate e nel mezzo della nuca c’è ancora una placca centrale con le crestine che si irradiano (da qui il nome) a forma di ventaglio. La colorazione è bruno-giallastra con macchie nerastre su tutto il corpo. La membrana interradiale, dalla prima alla quarta spina è nera, dalla quarta alla quinta è grigia e tra la quinta e la sesta è bianca. La seconda dorsale è azzurrastra con macchioline brune. L’anale è biancastra con i raggi rosacei e la codale è scura col margine posteriore quasi nero. Le pettorali e le ventrali sono arancio. E’ comune su tutti i mari Italiani e vive sui fondi sabbiosi e detritici a profondità maggiori delle specie congeneri e di giorno sta infossata nella sabbia, lasciando sporgere gli occhi, in attesa di una eventuale preda, che viene attaccata con rapidità. Si pesca con reti a strascico e tremagli. Può arrivare ad una lunghezza massima di 50 cm e le sue carni sono buone.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Ragnolo o Gragnoletto; Calabria: Tracina carvunara; Campania: Tracena nera o de rena; Lazio: Tracina, Tracina nira o capezzuta; Liguria: Agna de zinha, Agna, Traxina o Trasina; Puglia: Parasaula o Trascena; Sardegna: Aragna carbuzzoni, Aragna o de scoglio; Sicilia:Tracina niura, Tracina carrubbara, Tracina vaina, Tracina di funnu o di rina; Veneto: Ragno negro o pagàn;  Venezia Giulia: Ragnola o Varagno; Francese: Vive rayée; Inglese: Spotted weever; Spagnolo: Vibora o Aranya de cap negre(Catal); Tunisino: Bellem.

 

178)    Tracina ragno (Trachinus araneus)

image179La Tracina ragno, si distingue dalle altre per avere il taglio della bocca quasi verticale e per il numero delle spine della prima pinna dorsale che sono sette. La bocca è grande, tagliata verticalmente e piena di denti. Ha il corpo affusolato e  la testa massiccia, con muso breve e rincagnato e con gli occhi collocati nella parte superiore. Le pinne dorsali sono due: la prima triangolare con spine dure e la seconda lunga con raggi molli. Ha la pelle ricoperta di  scagliette disposte in file oblique che fanno sembrare il pesce striato. La colorazione è bruna giallastra, più scura sul dorso e bianco-argentea nella zona ventrale, presenta inoltre una serie di macchie nerastre. Si trova in tutti i mari Italiani, più rara nell’Adriatico e vive sui fondali sabbiosi costieri a poca profondità, in vicinanza di zone scogliose o di praterie, anche a bassa profondità e con le stesse abitudini delle altre. Si pesca con reti a strascico e tremagli e può arrivare ad una lunghezza massima di 40 cm e sui mercati è una specie di non grande interesse e saltuariamente presente, comunque le sue carni sono buone.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Ragnolo; Calabria: Tracina voina; Campania: Tracena nera o de rena; Lazio: Tracina o Tracina nera; Liguria: Agna, Straxina o Trasina; Puglia: Parasaula, Parasagola o Trascena; Sardegna: Aragna carrubbara; Sicilia: Tracina carrubbara, Tracina, Tracina di fangu o di rina;Veneto: Ragno negro o pagàn;  Francese: Vive araignée; Spagnolo: Araña o Aranya fragata(Catal); Tunisino: Bellem.

 

179)    Tracina vipera (Trachinus vipera)

image180La Tracina vipera, è la più piccola, del genere,  e anche la più comune. Ha il corpo allungato, compresso lateralmentee  coperto di squame piccole disposte in file oblique. La testa allungata e compressa, con muso corto e la bocca grande, fortemente obliqua, con mascella inferiore prominente. Non supera i 15 cm di lunghezza. Il colore è grigio giallastro con puntini neri sul dorso; i fianchi sono più chiari ed il ventre è bianco. Si mimetizza col colore della sabbia e solo la macchia nera spicca della prima pinna dorsale. Ha le caratteristiche del genere, quindi spine velenose o vivere affossata nella sabbia e diventa molto pericolosa perché frequenta nei mesi estivi la costa a bassissima profondità. E’ presente in tutti i mari Italiani e si pesca con reti a strascico o sciabiche. Le sue carni sono discrete e poco ricercate.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Ragnolo o Hagnielaute de ‘n ‘derre; Campania: Tracena ‘e rena; Liguria: Traxina o Trasina; Marche:  Pesce ragno di spiaggia; Puglia: Smariju o Trascena; Sardegna: Aragnedda; Sicilia: Tracinicchia, Tracinedda di rina, Tracina risignola o di praja; Veneto: Varagnola;Venezia Giulia: Ragnola;  Francese: Petite vive o Toquet; Inglese: Sting-fish o Lesser weever; Spagnolo: Araña pequeña, Aranyeta o Salvariego; Tunisino:Bellem sghir.

 

180)    Triglia di fango (Mullus Barbatus)

image181La Triglia di fango è un pesce di piccola taglia con profilo del capo molto ripido e  corpo allungato leggermente compresso, è ricoperto di squame facili da staccare. La testa è abbastanza grande e sotto la bocca, situata nella parte inferiore del capo con due lunghi barbigli. Gli occhi sono grandi e si trovano al margine superiore del capo. Ha un colore roseo con presenza di macchie rossastre, sul dorso, mentre i lati e il ventre hanno strisce longitudinali gialle, ma con variazioni di tonalità a seconda dell’ambiente in cui vive. La triglia di fango si distingue dalla triglia di scoglio soprattutto dal profilo del capo che è verticale in quella di fango, rotondeggiante in quella di scoglio. Raggiunge al massimo la lunghezza di 40 cm, ma è comune da 12 a 18 cm. Vive su fondi fangosi e sabbiosi fino ad almeno 300 metri di profondità. E’ una specie gregaria e tendono ad avvicinarsi alla costa, a cambiare la livrea da azzurra a rosa-rosso e ad aumentare il rapporto con il fondale. È comune in Mediterraneo e si pesca, principalmente, con reti a strascico. Le sue carni sono morbide e saporite.

Nomi regionali o stranieri: Campania: Treglia sapunara; Liguria: Cavun, Steglia de fango o de fundo; Marche:  Barbone o Rosciolo; Puglia: Tregghia d’aspro, Tregghia de petre o Tregghia rossa; Romagna: Barboun; Sardegna: Trigghia de capetella o de mugghio; Sicilia: Trigghia de fangu, Burghitana, Trigghia bianca e di riva; Veneto: Barbon o Cavassiol; Venezia Giulia: Barbon;  Francese: Rouget barbet; Inglese: Red mullet; Spagnolo: Salmonete de fango o Moll de fang (Catal.); Tunisino: Mellou o Bouqit.

 

181)    Triglia di scoglio (Mullus surmeletus)

image182La Triglia di scoglio è un pesce di piccola taglia con corpo compresso. La bocca è piccola e protrattile, presenta sotto la mandibola inferiore le due lunghe e caratteristiche appendici cutanee dette barbigli. Gli occhi sono vicini al profilo superiore della testa. Le pinne dorsali sono separate. Le femmine hanno dimensioni maggiori. , Il colore, variabile a seconda dell’ambiente, è generalmente rosso-arancio o rossastro sul dorso e biancastro sul ventre; i fianchi rosei presentano 3-4 fasce longitudinali giallo-oro. La pinna dorsale anteriore è caratterizzata dalla presenza di fasce trasversali scure. Può raggiungere anche i 45 cm di lunghezza, ma si trovano sui mercati, generalmente, intorno ai 20-25 cm. E’ presente in tutto il Mediterraneo e vive su fondali rocciosi ed occasionalmente su fondi sabbiosi e fangosi, a copertura vegetale, dalla riva fino a 100 m di profondità. La Triglia di scoglio differisce dalla specie affine Triglia di fango per le abitudini meno gregarie, per la presenza di bande scure sulla pinna dorsale anteriore e di due sole squame sulle guance, l’altra ne ha tre. Si pesca con reti a strascico, tremagli e nasse. Le sue carni sono pregiate e molto apprezzate. Per me sono i pesci migliori.  Si trovano sul mercato sia fresche che congelate.

Nomi regionali o stranieri: Calabria: Trigghia i morsu; Campania: Treglia ‘e morza, Treglia verace, Morsellina do granatiello; Liguria: Steglia de rocca, Trede scheggio o Tria; Marche:  Barbone di scoglio o Rosciolo; Puglia: Tregghia d’aspro, Tregghia de petre o Tregghia rossa; Sardegna: Trigghia birdu o Trigghia d’erba; Sicilia: Sparacalaci, Trigghia d’arca, Trigghia russa, Trigghiola e Morsellina (novellame); Veneto: Tria o Triola; Venezia Giulia: Barbon de nassa o Triola;  Francese: Rouget de rocha; Inglese: Red mullet; Spagnolo: Salmonete de roca o Moll roquer (Catal.); Tunisino: Mellou o Bouqit.

 

182)    Trigone viola (Dasyatis violacea)

image183La Trigone viola, pesce cartilagineo, ha il corpo a forma di disco quasi triangolare con larghezza maggiore della lunghezza ed i margini anteriori convessi e quelli posteriori quasi dritti. Ha il muso con margine arrotondato e con un rostro piccolo e corto. Ha una coda (la famosa coda di bugghiu) assottigliata, quasi filiforme, spesso molto lunga, su cui si impianta un aculeo caratteristico. Lungo l’asse centrale vi sono delle spine molto piccole, acuminate e a base stellata che si chiude nella parte finale della coda con un aculeo con il margine dentellato e che contiene una sostanza simile a quella prodotta dalle tracine, inoculata nella cute umana, produce arrossamento, gonfiore e un dolore molto intenso. La rimanente parte del corpo liscia. La colorazione del dorso è bruno-violacea e ventralmente un po’ piu’ chiaro. Vive tra la superficie e i 100 m di profondità.Nei mari Italiani è presente in Liguria, nel Tirreno centrale e specialmente in tutte le coste siciliane ma anche in Adriatico, specialmente  al largo del Delta del Po. Si cattura con i palangresi da giugno ad agosto, in superficie, con la fiocina ed anche con lo strascico. Arriva poco oltre il metro e mezzo di lunghezza totale, coda compresa. Ne esiste un’altra specie di colore nero o olivastro Dasyatis Pastinaca che arriva fino a 2 metri e mezzo di lunghezza. Le sue carni sono buone ed è commercializzata sia fresca che congelata.

Nomi regionali o stranieri: Abruzzo: Urchie, Monice e Chiamica o Chiamihe; Calabria: Mugghiu; Campania: Pisce cappelle e Muchie janche; Lazio: Brucco, Pastinaca o Pastinaca; Liguria: Ferassa, Ferru, Ciucciu e Ciucciu neigro; Marche:  Bucchio, Tomazzo e Mucosa; Puglia: Ghiamita, Ranina, Dragone e Travon; Sardegna: Muggiu e Rajo; Sicilia: Bugghiu, Bugghiu di summu, Monica, Bugghiu jancu e Vugghiu jancu; Veneto: Matana; Venezia Giulia: Matan, Mucchio e Matan Baracola;  Francese: Pastenague; Inglese: Stingray, Bleu stingray e Violet Stingray; Spagnolo: Pastinaca, Escursana, Chucho e Raya pelagica.

E’ possibile usare questa ricetta: dopo avere eliminato coda e viscere, abbiamo bollito il pesce, abbiamo  eliminate le varie parti cartilaginose e la carne rimasta l’abbiamo coperta di Aioli (vedi salse) abbiamo apprezzato anche le carni della Trigone.

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