Pesci di Mare – Lettera O
80) Occhialone (Pagellus centrodontus)
L’Occhialone è un pesce degli sparidi, ha il corpo allungato compresso lateralmente con testa piuttosto corta ed ottusa. All’altezza delle aperture nasali vi è in genere una specie di bozza frontale che è più evidente nei grossi esemplari. Il muso ha profilo tondeggiante ed è caratterizzato dalla bocca non molto ampia situata in posizione terminale inferiore. I denti sono piccoli, disposti anteriormente in serie strette e fitte e posteriormente in forma di molari. L’occhio è molto grande e questo è il motivo del nome comune. Ha una sola pinna dorsale con raggi spinosi nella prima metà e molli nella seconda. La colorazione è fondamentalmente argentea con tendenza al rosa vinaceo, più scuro sul dorso, che è grigiastro rosa. Una macchia nerastra, ben evidente, appare nella maggior parte degli adulti, dietro all’opercolo e all’inizio della linea laterale. E’ comune in tutto il Mediterraneo e vive nei fondali delle secche a coralline, ma si trova anche in quelli fangosi fino a 600/700 metri di profondità. Si pesca con le reti a strascico, tremagli e nasse. Ottimo se cotto in umido o alla Matalotta (per evitare che il pesce si rompa, iniziare sempre la cottura a freddo e lasciate che il bollore sia quasi impercettibile) ma anche alla griglia.
Nomi regionali o stranieri: Calabria: Mupu o Mupagghiuni; Liguria: Bezago o Bezugo; Marche: Occhio largo; Sicilia: Ucchialuni, Muppa o Muppa ‘mperiali; Veneto: Pizzogna o Albaro bastardo; Venezia Giulia: Orada; Francese: Dorade commune; Inglese: Red bream; Spagnolo: Besugo; Tunisino: Murjane.
81) Occhiata (Oblata melanura)
L’Occhiata è un pesce degli sparidi, ha il corpo allungato e di forma ovale, il muso breve e presenta il caratteristico occhio grande. La colorazione è argentea, più scura sul dorso. Dispone di un’unica pinna dorsale e anale, la coda è biforcuta e sul peduncolo caudale spicca una macchia nera a forma di sella. Ha una colorazione grigio-azzurra sul dorso, argentea sui fianchi e biancastra sul ventre. Può raggiungere una lunghezza massima di 30 cm ma comunemente si trovano sul mercato intorno ai 20 cm. I sessi sono in prevalenza separati, ma ci sono anche ermafroditi proterandrici ovvero che maturano prima come maschi e poi diventano femmine. Vive in tutto il Mediterraneo e predilige fondali arenosi e rocciosi fino a 50 metri di profondità, pesce pelagico, forte migratore. Ottima se cotta in umido o in court bouillon ma anche alla griglia servita con Salmoriglio.
Nomi regionali o stranieri: Campania: Jata, Fiata, Sperone o Occhiuzza; Liguria: Oià, Oggià o Blada; Puglia: Acchiata, Uacchiata, Iata o Uocchinire;Sardegna: Orbata, Orbara Orbuta o Orbieta; Sicilia: Ucchiata, biata, Palazzo o Usata; Veneto: Oclà o Albaro bastardo; Venezia Giulia: Cantara o Cantarion;Francese: Oblade; Inglese: Saddled seabream; Spagnolo: Oblada; Tunisino: Kahalaia.
82) Orata (Sparus aurata)
L’Orata è un pesce molto pregiato, naturalmente quello pescato in quanto sul mercato si trovano quasi sempre quelli di acqua cultura, ha il corpo ovale, alto e compresso ai lati. La mascella leggermente sporgente rispetto alla mandibola, i denti robusti ed adatti a rompere i gusci di conchiglie e crostacei di cui si nutre. Le pinne pettorali sono lunghe e quelle addominali sono molto più corte. La pinna caudale è suddivisa in due lobi, con sfumature grigio – verdi. Il corpo è di colore grigio e presenta dei riflessi azzurro – dorati sul dorso e argentei sui fianchi. L’orata si riconosce per la presenza di una macchia rossa più o meno evidente tra gli occhi. pesce sedentario, vive solitario oppure in piccoli gruppi. Specie abbastanza comune in tutto il Mediterraneo predilige le praterie di alghe e i fondali sabbiosi. Nel corso della crescita ogni orata inverte il proprio sesso, è ermafrodita proteandrico: fino ai due anni si comporta da maschio, successivamente diventa femmina. La maturità sessuale dei maschi viene raggiunta a 2 anni, nelle femmine invece a 3 – 4 anni. Raggiunge una lunghezza massima di 70 cm e un peso di 6 Kg. Le sue carni sono eccellenti e sul mercato si trova generalmente fresco vista la concorrenza di quelli allevati.
Nomi regionali o stranieri: Campania: Dorata o Orata; Liguria: Ouè, Oggià o Oà; Puglia: Bandicedde o Bannicella; Sardegna: Cagnina, Carina o Caniotta; Sicilia: Arata o Aurata; Veneto: Orada de la corona; Venezia Giulia: Palassiola; Francese: Daurade; Inglese: Gilt-head bream; Spagnolo: Dorada; Tunisino: Çipura.
83) Orecchia di mare o di San Pietro (Haliotis tuberculata)
L’Orecchia marina o di San Pietro è un mollusco bivalve abbastanza comune sotto gli scogli e fra le pietre, ha una forma inconfondibile. Sulla conchiglia è presente una serie di fori, di cui solo gli ultimi cinque o sei sono aperti: attraverso questi fori il mollusco fa fuoriuscire delle protuberanze del mantello a forma di tentacolo. E’ l’unica specie della famiglia Haliotiidae presente nel Mediterraneo. Popola i fondali rocciosi e pietrosi, generalmente poco profondi. Ha abitudini notturne, durante il giorno resta nascosta sotto i sassi o le fenditura rocciose. La superficie esterna è scabra, grezza, di colore marrone-verdastro talora screziato, lascia al più riconoscere alcune costole radiali molto irregolari, internamente la conchiglia è madreperlacea. E’ ottima sia cruda che in umido in sauté.
Nomi regionali o stranieri: Campania: Patella riale; Liguria: Patella da möö; Puglia: Orecchia di prete o Recchia de prievite;Veneto: Oregeta de mar; Francese: Ormeau o Oreille de mer; Inglese: Ormer; Spagnolo: Oreja de mar; Tunisino: Oreille de mer.
84) Ostrica (Ostrea edulis)
L’Ostrica (conosciuta anche come ostrica piatta) è un mollusco bivalve con conchiglia esterna di forma variabile; generalmente sono tondeggianti e vengono tenute assieme da una sorta di cerniera. La conchiglia è circolare, rugosa e ineguale; l’interno delle valve è liscio e di colore bianco, formato da materiale madreperlaceo. Esternamente la conchiglia è grigia, con macchie brune e viola. Può raggiungere al massimo il diametro di 15 cm, ma è molto comune trovarla attorno ai 6-9 cm. È una specie filtratrice, cioè si alimenta filtrando l’acqua e trattenendo plancton ed altro materiale organico in sospensione. Vive su fondi costieri duri fino a profondità di 40 m. L’Ostrica è ermafrodita possiede contemporaneamente organi sessuali maschili e femminili, che alterna a seconda della fase di accrescimento e della stagione. La colorazione esterna della conchiglia è grigio-brunastra o verdastra più o meno macchiata di bruno o viola. All’interno è madreperlacea biancastra. Questa specie ha carni gustose, consumate generalmente crude e particolarmente apprezzate dai buongustai. L’ostrica è oggetto di pesca professionale principalmente con attrezzi da traino. Le ostriche devono essere vendute in confezioni sigillate, con indicata la data di raccolta ed il centro di spedizione che è la struttura responsabile della qualità dell’ostrica.
Nomi regionali o stranieri: Campania: Ostrica o Ostrica verace; Romagna: Ostrighi; Liguria: Ostrega; Puglia: Osteca o Oscere; Sardegna: Ostioni, Ostioni burdu o Ciampa; Veneto: Ostrega; Venezia Giulia: Ostrega o ‘nstriga; Croazia: Kamenica; Olandese: Oester; Francese: Huitre; Inglese: Oyster; Spagnolo: Ostra; Tunisino: Istridia.