Surfcasting approfondimento tecnico
Kevin Mazzuca e Michele Coccimiglio.
Il surfcasting è una disciplina molto affascinante e moderna ed il nome stesso, avendo il significato di “lancio sull’onda”, permette di intuire la particolarità di questa pesca.
Il surfcasting è maggiormente praticato con mare mosso e marea montante, dato che l’alzamento della marea permette l’avvicinamento delle prede piu importanti verso riva. Le catture più frequenti saranno composte da saraghi, orate, mormore e spigole.
Il perfezionamento della tecnica e dei relativi accessori, soprattutto nell’ultimo periodo, ha portato ad ottenere successi anche in presenza di mare calmo: in commercio è possibile trovare canne davvero potenti, capaci di lanciare gli inneschi a distanze fino a poco fa impensabili.
Le canne da surfcasting si dividono principalmente in 3 categorie: canne paraboliche, canne semiparaboliche e canne ripartite, consigliate ai più esperti dato che flettono sono nella parte terminale del vettino, ottenendo lanci a modi “frusta” che permettono di ottenere distanze strabilianti.
L’attrezzatura più consona a chi si avvicina per la prima volta a questa tecnica è composta soprattutto da canne telescopiche, facili da gestire, e che successivamente possono essere sostituite da canne in 3 pezzi, dato che migliorano notevolmente l’azione di pesca.
Quali sono i lanci che si usano nel surfcasting?
I lanci sono prevalentemente quattro.
- Il lancio Above è un lancio morbido, utile a portare le nostre esche ad una distanza massima di 70 80 mt; il nome dell’Above Cast deriva dalla posizione iniziale per la corretta esecuzione dello stesso: la canna da pesca sarà portata SOPRA ( above ) la spalla del pescatore, ed il braccio destro deve essere piegato a 90°. Il piombo non deve essere poggiato sul terreno, ma deve essere mantenuto fluttuante in aria. Il lancio vero e proprio, avviene portando l’innesco esattamente sulla testa del pescatore. Essendo un lancio morbido, è adatto ad ogni tipo di esca.
- Il lancio Side è facile da eseguire. Il nome deriva da “side”, cioè “lato”, dato che il piombo nella prima fase si troverà sul lato del pescatore, per poi esser scagliato in acqua a seguito di una rotazione del busto, che accompagna il movimento delle braccia. E’ un lancio che permette di raggiungere distanze discrete e permette di non rovinare gli inneschi. Il piombo può esser posato sul terreno in modo da regolarne l’angolazione. I pescatori più esperti, possono tuttavia eseguire il lancio side con l’innesco sospeso in aria.
- Il lancio Ground non è consigliato ai principianti, in quanto l’attrezzatura deve essere consona a sopportare questo sforzo, l’innesco deve essere eseguito alla perfezione (eventualmente rinforzato con filo elastico) e l’esca deve assumere una forma molto aerodinamica per poter resistere allo sforzo impresso. Il lancio Ground può esser eseguito anche con canne paraboliche, avendo cura di non caricarle eccessivamente dato che la distanza raggiungibile sarà sempre limitata rispetto agli altri tipi di canne. Supponendo che il mare si trovi davanti al pescatore, sii esegue poggiando il piombo sul terreno ( ground ) alle ore 5 , e con il corpo rivolto verso destra. Il cimino della canna deve indicare le ore 7 e deve essere a pochi cm di distanza dal terreno. Nella fase finale del lancio, il busto ruoterà verso sinistra, cercando di imprimere una forza maggiore. La canna per pochi istanti rimarrà piegata (è come se si caricasse), per poi sollevare il piombo e scagliarlo a velocità incredibili: è obbligatorio prestare attenzione alle persone presenti nello spot di pesca.
- Il lancio a Pendolo (lancio pendolare) è difficile da eseguire ed è tipico del vero surfcaster: è il lancio più potente. Le canne specifiche per eseguire questo lancio sono quelle semiripartite e ripartite. Sconsigliate le canne ad azione parabolica. E’ da ricordare che il piombo non deve essere mantenuto a terra, ma deve oscillare (“pendolo”) in aria.Utilizzando mulinelli rotanti, è consigliabile indossare una guanto, utile a mantenere ferma la bobina ed a non permettere lo slittamento involontario della stessa ( la pena è una parrucca difficilmente riparabile e talvolta può causare danni all’attrezzatura). Le gambe devono essere rivolte ad ore 2 e 5 rispetto al mare, il busto invece deve ruotare fino ad ore 6 e la canna deve oscillare dal basso verso l’alto partendo dalle ore 8, in modo da portare il piombo alla stessa altezza del cimino. Nella fase finale del lancio, il busto deve ruotare totalmente quando il piombo si troverà in una fase di “stallo”, quando il trave sarà esattamente parallelo alla terra.
Lo Shock Leader
In tutte le tecniche di lancio da riva, è spesso determinante la distanza raggiungibile con il lancio. Una gittata maggiore è possibile con l’utilizzo di fili madre sottili, che tuttavia non resisterebbero mai nei lanci con piombi di oltre 100grammi. Una soluzione a questo problema è stata l’introduzione dello Shock Leader, che permette di utilizzare piombature e zavorre rilevanti, assieme a fili che producano un attrito minimo scorrendo tra gli anelli. Un filo di diametro 0.18 non resisterebbe mai ad un lancio con un piombo di 50grammi; lo stesso filo non riuscirebbe a contrastare neanche piombi più leggeri, lanciati tuttavia a grandi velocità.
Lo shock leader è fondamentale per combinare sia la possibilità di utilizzare piombi di elevata grammatura (per raggiungere la distanza di pesca desiderata), sia per permettere l’utilizzo di fili sottili e che quindi creino un minimo attrito nella fase di lancio.
Lo shock leader, detto anche parastrappi, non è altro che un filo con un carico di rottura sufficiente per poter resistere allo “shock” della fase di lancio, e deve essere quindi scelto in base alla piombatura da utilizzare.
Quanto deve essere lungo lo shock leader?
La lunghezza dello shock leader deve essere di almeno il doppio della dimensione della canna da pesca utilizzata. In linea di massima, uno shock leader di 8-9 metri sarà adeguato ad ogni situazione.
Che nodo bisogna effettuare per collegare lo shock leader alla lenza madre?
Legare un filo di un diametro inferiore allo 0.20 con una lenza di circa 0.40 può portare alcuni problemi nell’esecuzione del nodo e nell’attrito che lo stesso può esercitare sugli anelli della canna durante la fase di lancio. In commercio è possibile acquistare shock leader Conici, elaborati con un diametro variabile in funzione della lunghezza: la parte a contatto con la lenza madre sarà di diametro inferiore rispetto al resto, in modo da consentire di effettuare facilmente un nodo sottile, mantenendo allo stesso tempo un forte carico di rottura nella parte successiva. Solitamente sono venduti in confezioni standard da 15 metri, in cui ad un capo hanno un diametro di circa 0.20, mentre nella parte opposta raggiungono dimensioni superiori, ad esempio 0.50. Esiste tuttavia un inconveniente proprio degli shock leader conici: questi fili sono spesso a contatto con il fondale, in particolare con scogli ed ostacoli, che, con il tempo, creano intacchi e lesioni. Utilizzando come shock leader un filo tradizionale, sarà possibile tagliare gli ultimi cm del filo senza alcun problema; utilizzando un filo conico, essendo uno shock leader a diametro variabile, si avrà il problema di raggiungere diametri più sottili a causa dei ripetuti tagli. E’ consigliabile sostituire questi fili a seguito di forti riduzioni degli stessi.
Il nodo migliore è il nodo di sangue. VIDEO