Traina Costiera
Come dice il nome, la traina costiera è una tecnica che viene praticata in vicinanza della costa per la cattura di alcune specie che abitano regolarmente questa fascia di mare o che, in determinate stagioni, si avvicinano alla costa per la riproduzione o la ricerca di cibo. Nota anche con il nome di “Piccola Traina”, a causa della piccola taglia delle prede più comuni, è sicuramente la prima esperienza di traina per il neofita, soprattutto per la facilità di disporre di un’imbarcazione adatta a questo tipo di pesca. Comunque è una tecnica che può dare molte soddisfazione sia insidiando le Spigole costiere che nei momenti di passaggio dei pesci pelagici (Ricciole, Lampughe, Alalunghe, ecc.).
Imbarcazione
Per questa tecnica di traina può andare bene qualsiasi imbarcazione, dalla canoa a remi, alla piccola lancia a motore. Sicuramente non sono adatte, invece, le grandi barche d’altura che si muoverebbero in maniera poco pratica tra scogli affioranti, windsurf e gommoni vari. Le dotazioni di base sono quindi minime, nel rispetto della legge, e senza particolari pretese. Sicuramente una postazione di guida centrale e con la possibilità di blocco del volante, possono risultare determinanti in caso ci si trovi da soli in barca e un bel pesce in canna.
Attrezzatura
Per la cattura di prede di piccola taglia possono andare bene anche le lenze a mano del Ø 0.60 con terminali del Ø 0.20/0.25. Più in generale è meglio utilizzare canne da bolentino con mulinelli a tamburo fisso caricati con Ø 0.35/0.45 e terminali del Ø 0.20/0.25 e una buona frizione graduale. L’ideale è una canna da traina in misto carbonio (da 12/16 lb.) con passafilo a rullino in punta e anelli passafilo in ceramica o titanio, mulinello a tamburo rotante, con frizione graduale e caricato con Ø 0.35/0.45 con terminali del Ø 0.20/0.25. Questo tipo di canna risulterà utile in caso di catture di Spigole o di piccole Ricciole. Completa l’attrezzatura un guadino a bocca larga, utilissimo per salpare le prede catturate. In caso si vada per Ricciole “serie” o si tenti il Dentice, l’attrezzatura deve essere adeguata con una canna da traina da 20/35 lb. con un mulinello proporzionato alla potenza della canna, un affondatore a palla e un buon raffio per salpare il pesce catturato.
Esche Artificiali
Le esche utilizzabili in questa tecnica sono diverse e si adattano a differenti prede e situazioni. Vediamole in dettaglio:
Piume Semplici
Facili da costruirsi da soli, pratiche da usare e molto efficaci con alcune prede sono, tra le esche artificiali, una delle più utilizzate e trovano largo impiego nella traina costiera. Sono quasi sempre la scelta migliore per insidiare le Occhiate, le Aguglie, i Sugarelli e gli Sgombri. Devono essere sempre presenti in barca anche in settembre/ottobre quando si avvicinano alla costa anche i pelagici (Palamite, Lampughe, ecc.) che le gradiscono parecchio, soprattutto se con testina piombata, piume gialle e occhietti rossi. Il loro comportamento in acqua imita un piccolo avanotto e, per questo, deve lavorare molto in superficie, senza però “sciare”. Quindi devono essere usate senza zavorre e a velocità non elevate.
Cucchiaini
Anche i cucchiaini ondulanti dai 6 ai 15 cm. sono largamente impiegati con successo nella traina costiera per insidiare spigole, occhiate, sugarelli, sgombri, aguglie, ricciole di piccola taglia, palamite, ecc. Innumerevoli le forme e le opzioni per questo artificiale: martellati, a specchio, con o senza piumette, con più ancorette, smaltati e colorati. La nostra preferenza si orienta verso i modelli più semplici, lucidi e affusolati, con o senza piume a seconda delle situazioni. L’artificiale in questione imita un pesciolino in difficoltà, con un movimento non lineare. Ricordate che il cucchiaino deve essere sempre usato con una zavorra, anche di pochi grammi a monte della girella di attacco del finale.
Minnows
Questo artificiale, chiamato impropriamente “Rapala”, è un artificiale che riproduce più o meno fantasiosamente, un pesciolino-esca che con il suo nuoto oscillante e le sue vibrazioni attrae non poco i predatori. Indicato per prede più importanti come Spigole, Serra, Ricciola e Dentice, può pescare a diverse profondità, partendo da qualche decina di cm. dalla superficie a diverse decine di metri. Comunque, come per l’ondulante, deve essere sempre zavorrato con un piombo (meglio se “guardiano”) ad una decina di metri dall’artificiale.
Montature e lenze
Le montature più utilizzate per la traina costiera consistono nel collegare, tramite girella con moschettone, il monofilo del mulinello (o il trave, se si pesca con la lenza a mano) e la lenza finale e a quest’ultima l’artificiale. Vediamo brevemente tipi e misure delle lenze più comuni:
Montatura Piume armate o giapponesi
È essenzialmente una montatura leggera costituita da uno spezzone di monofilo Ø 0.18/0.25 su cui è già montata la piuma. Lo schema è il seguente:
La lunghezza del terminale può variare dai 5 ai 12 metri a seconda della specie insidiata e dal natante utilizzato, preferendo la massima lunghezza se si usano barche a motore e le più corte con imbarcazioni a remi o a vela. La piuma deve essere montata con ami stagnati di misura variabile tra il 16 e il 10. Possono essere usati anche ami normali ma potrebbero dimostrarsi inadeguati se ci imbattiamo in un pesce un po’ al di sopra della media.
Montatura per cucchiaini
Questa montatura prevede sempre l’uso di un piombo, montato in linea con l’artificiale, oppure “guardiano” in caso si peschi più in profondità. Gli schemi sono i seguenti:
In questi casi il terminale può essere lungo dai 10 ai 15 metri ed è più robusto, con un Ø di 0.25/0.30. L’impiego del piombo guardiano si rende necessario quando peschiamo a maggiori profondità ed il suo compito è quello di avvisare il pescatore che ci si sta imbattendo in un fondale basso e che l’ondulante potrebbe rimanere agganciato. A questo punto, qualche giro di manovella al mulinello o un aumento della velocità, riporta l’artificiale in acque tranquille. Il piombo guardiano, in fase di recupero, viene imbarcato prima e tolto dalla girella tramite il moschettone e si è quindi più liberi da impedimenti nel salpare il pesce.
Montatura per minnows
Per i minnows si adotta la stessa montatura dei cucchiaini, utilizzando però grammatture più leggere per il piombo, in modo da non falsare il movimento ondeggiante dell’artificiale:
Anche in questi casi valgono le considerazioni fatte per le montature precedenti.
Dove e quando
Gli ambienti marini più indicati per questa tecnica sono presenti entro le 3/4 miglia dalla costa, anche se, nella maggior parte dei casi, pescheremo molto più vicino alla costa e su fondali che possono variare dagli 8/10 mt. a qualche decina. “Hot Spot” sono le secche, i dislivelli di fondale, le insenature degradanti, le imboccature dei porti, spiagge con buoni fondali. Le condizioni atmosferiche ideali sono costituite da mare appena mosso o in scaduta con acque non eccessivamente torbide. Buone anche le condizioni di onda lunga con vento teso di terra.
Le prede
Le prede più comuni sono: Sugarello, Occhiata, Aguglia, Sgombro, Spigola, Dentice, Ricciola, Serra, Leccia Stella, Tracina. Occasionalmente: Lampuga, Palamita, Tombarello e Tonnetto.
Nella tabella seguente, vengono associate le prede alle esche con cui è più probabile la cattura:
Preda | Distanza dell’esca | Esca | Piombo Consigliato | Velocità di traina |
Sugarello | Dai 30 ai 50 mt. | Piume e Ondulanti | Dai 10 ai 50 gr. | Dai 2 ai 3 nodi |
Occhiata | Dai 40 ai 100 mt. | Piume, Ondulanti e Minnows | Dai 10 ai 50 gr. | Dai 2 ai 3 nodi |
Aguglia | Dai 20 ai 50 mt. | Piume e Ondulanti | Dai 5 ai 25 gr. | Dai 2 ai 4 nodi |
Sgombro | Dai 40 ai 100 mt. | Piume, Ondulanti e Minnows | Dai 10 ai 100 gr. | Dai 2 ai 4 nodi |
Spigola | Dai 50 ai 150 mt. | Ondulanti e Minnows | Dai 50 ai 200 gr. | Dai 2 ai 3 nodi |
Dentice | Dai 50 ai 150 mt. | Ondulanti e Minnows | Dai 50 ai 300 gr. | Dai 2 ai 3 nodi |
Ricciola | Dai 40 ai 100 mt. | Piume, Ondulanti e Minnows | Dai 10 ai 100 gr. | Dai 2 ai 5 nodi |
Serra | Dai 40 ai 100 mt. | Ondulanti e Minnows | Dai 10 ai 100 gr. | Dai 2 ai 5 nodi |
Leccia Stella | Dai 40 ai 100 mt. | Ondulanti e Minnows | Dai 50 ai 200 gr. | Dai 2 ai 5 nodi |
Tracina | Dai 40 ai 100 mt. | Ondulanti e Minnows | Dai 50 ai 200 gr. | Dai 2 ai 3 nodi |
Lampughe | Dai 30 ai 100 mt. | Ondulanti e Minnows | Dai 10 ai 50 gr. | Dai 2 ai 5 nodi |
Palamite | Dai 30 ai 100 mt. | Minnows | Dai 10 ai 50 gr. | Dai 2 ai 5 nodi |
Tombarelli | Dai 30 ai 100 mt. | Minnows | Dai 10 ai 50 gr. | Dai 2 ai 5 nodi |
Tonnetti | Dai 20 ai 100 mt. | Minnows | Dai 10 ai 50 gr. | Dai 2 ai 5 nodi |
Azione di Pesca
L’Azione di pesca consiste nel filare le lenze, in numero variabile da 2 a 4, dietro l’imbarcazione e trainarle in parallelo al profilo costiero, principalmente in due modi: con andamento lineare oppure in maniera alterna, entrando e uscendo dalle insenature o baie presenti nel tratto di costa interessato.
Nello schema sono indicate le possibili direzioni che l’imbarcazione deve seguire, alla ricerca sia del branco di predatori, oppure del predatore in caccia solitaria, come la grossa Spigola, il Dentice, la Ricciola, la Leccia o il Serra, che saranno presenti con maggior probabilità sulle punte delle insenature, oppure in zone di corrente più veloce, come l’ingresso di porti, baie, larghe insenature. Trainare più o meno vicino alla costa è un parametro che deve essere rivisto per ogni battuta di pesca, in quanto elementi come lo stato del mare, il livello di marea in corso, direzione del vento, possono far decidere il pescatore a quale distanza dalla costa trainare. Un altro elemento fondamentale, sia in termini di rendimento che di efficacia dell’azione di pesca, è il numero di lenze in pesca; infatti non sempre è conveniente avere in pesca 4 lenze se, ad esempio, stiamo trainando molto vicino agli scogli alla ricerca di un predatore di taglia più cospiqua, in quanto impedirebbero le virate strette necessarie a rimanere paralleli alla costa e seguirne il profilo. Trainare con due lenze risulta essere più pratico e funzionale, limitando gli incagli e potendo rapidamente liberare il campo dalle lenze libere in caso di abboccate più consistenti. Negli schemi seguenti sono rappresentate le impostazioni di base delle tecniche a 2 o a 4 lenze:
È importante che le lenze in acqua siano di diversa lunghezza e piombate con pesi diversi in modo da non ingarbugliarsi nelle virate o nel caso ci siano ferrate simultanee, cosa abbastanza frequente quando si incrocia un branco di Occhiate o di Sgombri. Negli schemi abbiamo proposto diversi assortimenti di esche artificiali che possono armare le lenze, dalle piumette giapponesi al minnows, ricordando che, una volta fatte le prime catture, può essere più conveniente armare tutte le lenze con l’artificiale che rende in quel particolare momento.
Per evitare al massimo ingarbugliamenti delle lenze, quando un pesce abbocca a una delle esche, prendiamo in mano la canna e iniziamo a recuperare il pesce, facendo in modo che l’imbarcazione segua un andamento lineare. Il pesce potrà essere salpato direttamente oppure con l’aiuto di un guadino con una bocca capace. In caso di ferrate contemporanee, salpare prima le lenze interne e, successivamente quelle esterne.
Se ad una delle lenze abbiamo un’abboccata di una preda consistente, come una Spigolona o un Pesce Serra, conviene salpare prima le lenze libere e poi recuperare il pesce, avendo lo spazio del pozzetto libero da ogni impedimento.
Alcuni consigli per ottenere buoni risultati sono d’obbligo:
1. Con acque limpide e calme, sono da consigliare piume giapponesi e ondulanti con ancorette piumate. Per il minnow, utilizzare modelli grigio argento oppure testa rossa.
2. Con acque poco limpide, cielo coperto, tramonto inoltrato, sono da consigliare ondulanti più grandi e lucidissimi, ottimi i modelli martellati e per i minnows, il testa rossa oppure modelli più colorati (tipo Rapala GFR o gli Stainless Steel). Qualche bella sorpresa potrebbero darla le piume giapponesi a testa piombata, con piume gialle e rosse.
3. Le ore migliori per questa tecnica sono quelle della prima mattina, fino a 3-4 ore dopo l’alba e le ore del tramonto. In condizioni di mare mosso, l’attività dei pesci può anche durare per tutta la giornata, alternando fasi di maggior attività alla mancanza completa di ferrate.
4. Alcuni predatori (Spigole, Lecce, Ricciole, Serra) sono più attivi sottocosta in concomitanza del massimo livello di marea e con il sole alto. Con queste condizioni meteo può essere molto fruttuosa la traina molto vicina alla costa, soprattutto nella baie più grandi e sulle punte delle scogliere alte, armando le lenze con minnows più consistenti (dai 9 ai 14 cm.) e con colorazioni MU, S, SSH, SM e RH.
(fonte:pescare.net)