Pesca dei Serra a traina col Vivo

serra traina vivoLa pesca del Pesce Serra a Traina col vivo è una tecnica molto divertente e redditizia, facilmente praticabile da ogni natante durante tutto il periodo estivo ed autunnale.

La traina per insidiare il pesce serra si divide in tue tipi: Traina con gli artificiali ( chiamata costiera ) e Traina col vivo. Entrambe le tipologie si basano sull’imprimere il movimento alle esche tramite il moto dell’imbarcazione (“trainare”). A tal fine, risulta determinante l’utilizzo di un buon ecoscandaglio, utile nella ricerca delle prede e della conformazione del fondale più consona all’azione di pesca.

Il pesce serra é un pesce tropicale, pertanto non è amante dell’acqua fredda: la sua attività predatoria cresce quando la temperatura dell’acqua si assesta sui 20°-24°C. Ha una struttura fisica molto compatta e muscolosa, indispensabile per scagliare i suoi attacchi in velocità. Portare a guadino questo predatore è sempre estremamente divertente e difficile: una volta agganciato, inizierà ad eseguire una lunga serie di salti (la percentuale di perdere accidentalmente il pesce è davvero alta in questi momenti) e l’80% del combattimento si svolgerà a galla; è facile accorgersi immediatamente di aver allamato un serra di buona dimensione, dato che, a differenza dei guizzi fuori dall’acqua compiuti da esemplari più piccoli, tenterà di effettuare delle repentine fughe, talvolta alla ricerca degli ostacoli sul fondale.

serra traina vivoLa probabilità di portare a guadino questi esemplari è diminuita altresì da un apparato boccale da vero killer: la dentatura è facilmente paragonabile ad una sega, in quanto possiede denti molto affilati di forma triangolare, con i quali riesce a tagliare sia lenze da 1 mm di diametro che cavetti d’acciaio.

A seguito di ogni combattimento con un pesce serra, è INDISPENSABILE controllare accuratamente il terminale (che nel 90% dei casi sarà abraso dal forte apparato boccale), per sostituirlo immediatamente o per tagliare gli ultimi cm ed eseguire nuovamente il nodo sull’amo.

 

Quando utilizzare le esche artificiali e quando l’esca viva?

Le esche artificiali sono ottime in caso di presenza di esemplari di taglia contenuta (da 300g a 2kg circa); l’esca viva, invece, riesce ad ingannare le prede più diffidenti, ed è indispensabile per catturare esemplari di grande mole.

 

Le Esche per i Serra a traina col vivo

Come esca può esser utilizzato quasi ogni tipo di pesce: sono ottimi i sugarelli, le occhiate, i mugginetti (piccoli cefali), piccoli barracuda, le palamite, i tombarelli, ma soprattutto le aguglie, preferite dalla maggior parte dei predatori.

L’importante è che l’esca sia ben visibile e non abbia dimensioni eccessivamente ridotte: ogni pescatore ha potuto constatare che anche serra di piccole dimensioni attaccano esche ben oltre la loro portata.

 

Attrezzatura per i Serra a traina col vivo

pesca serra 05Per la traina col vivo alla ricerca del serra non è necessaria un’attrezzatura eccessivamente pesante, soprattutto se la taglia delle prede è contenuta, considerando che la maggior parte delle catture si assesterà sui 2-3 kg, ed esemplari con dimensioni elevate sono alquanto rari. Non parliamo di pesci con una grande attitudine per  lunghe ed inesorabili fughe, ma con una grande forza esplosiva che viene sprigionata negli spettacolari salti compiuti subito dopo esser stato allamato.

  • Le canne devono essere leggere e con azione fast o progressiva, indispensabili per far penetrare l’amo correttamente nel duro apparato boccale delle prede. E’ tuttavia indispensabile scegliere un fusto con una ottima riserva di potenza, in quanto è talvolta possibile agganciare esemplari di leccia amia (frequentano gli stessi ambienti del serra), ma che raggiungono facilmente i 20kg di peso ed, una volta allamati, tenteranno una fuga che metterà a dura prova l’apparato pescante. Il consiglio è di non utilizzare canne superiori alle 20lb, che svolgono egregiamente il loro lavoro anche in presenza di prede over 10kg.
  • mulinelli devono essere abbinati alle libbre delle canne (quindi non oltre le 20lb) e devono possedere un’ottima frizione, meglio se a leva, per impostare al meglio il freno sulla partenza della preda e nei combattimenti con la leccia amia.
  • Come filo madre è possibile utilizzare nylon  da 25-30lb (approssimativamente 035-040 di diametro), oppure una treccia con le stesse caratteristiche, utile a percepire ogni movimento dell’esca (che spesso segnala la presenza dei predatori creando movimenti disordinati del cimino della canna da pesca) e per imprimere una corretta ferrata. L’utilizzo del trecciato è sconsigliato per chi si è avvicinato da poco a questa tecnica di pesca, in quanto non perdona errori soprattutto durante i salti dei serra: lasciare la treccia in bando in questi momenti porterà quasi inevitabilmente alla perdita del pesce.
  • Il terminale deve essere tassativamente un cavetto d’acciaio di circa 20-25cm della portata di almeno 30lb. A seguito di ogni attacco da parte di serra (grandi e piccoli), è tassativo controllare lo stato del terminale ed eventualmente sostituirlo o accorciarlo di qualche cm. Il consiglio è di evitare l’acquisto dei cavetti d’acciaio già pronti: in commercio esistono piccole bobine (da 10-20 metri) contenenti fili d’acciaio ricoperti da una guaina in plastica TERMOSALDANTE: basterà creare una piccola asola e scaldare il punto di giunzione dei due estremi con un accendino. (vedere la guida presente sul sito sulla creazione dei cavetti d’acciaio). In alternativa è possibile utilizzare i classici terminali d’acciaio che vengono serrati con i manicotti e le pinze appositamente predisposte. Consiglioamo l’utilizzo del davy knot per legare gli ami al cavetto: ottimo carico rottura e permette di non sprecare filo. Maggiori saranno le dimensioni del filo e migliore sarà la resistenza del nodo….
  • pesca serra 07Gli ami possono essere due o tre: questi ultimi sono impiegati da alcuni pescatori esclusivamente per la ricerca di questo predatore, dato che spesso ucciderà l’innesco senza ingerirlo. L’utilizzo di un amo in più, incrementa la possibilità di ferrare correttamente il serra anche in questi caso, tuttavia viene compromessa la vitalità dell’esca, che perderà l’attitudine al nuoto in pochi minuti. L’utilizzo di un solo amo per l’innesco del vivo è altamente sconsigliato, in quanto sono predatori che tendono a spezzare le esche in due parti, senza ingerirle per intero. Solitamente vengono utilizzati due ami: l’amo trainante che sarà inserito nel naso (da una narice all’altra) o nell’apparato boccale dell’esca (dal basso verso l’alto) ed avrà una misura compresa tra 2/0 e 4/0; l’amo ferrante invece sarà apposto nel foro anale delle esche e sarà di dimensioni più generose: tra 4/0 e 6/0. Durante la battuta di pesca, è possibile posizionare diversamente l’amo ferrante in base agli attacchi effettuati dai serra: è capitato di assistere a giornate con attacchi sulla coda dell’esca, con conseguente lacerazione della stessa, e giornate in cui i serra agganciavano le esche nella parte centrale. La pesca non è una scienza esatta, non è standardizzata, e forse è questa la parte interessante. Qualora con questa montatura non si riuscisse a portare a termine nessun combattimento a causa della taglia ridotta dei serra, o delle slamate durante i salti, è possibile sostituire l’amo ferrante con un’ancoretta o con un amo doppio della stessa misura sopracitata.

N.B. Quando si parla di “attacco di un serra” non si intende, come per altre tecniche di pesca, una ferrata non andata a buon fine, ma ci si riferisce al recupero dell’esca totalmente tranciata in due o più parti (ammesso che siano ancora presenti sugli ami).

 

La Montatura della traina col vivo ai Serra

La montatura è decisamente semplice e può essere di due tipi:

1)Utilizzando il nylon in bobina, è possibile legare la lenza madre, tramite un nodo di sangue, ad uno spezzone di circa 3-5 metri di fluorocarbon da 30lb, che sarà collegato ad una girella con cuscinetto e moschettone. Un terminale di 20 30cm, con i due ami già montati, sarà infine collegato con il moschettone tramite l’asola superiore.

Ricapitolando: lenza madre 25-30lb->3-5metri fluorocarbon 30–>terminale acciaio di 20-30cm

montatura serra traina vivo (1)

2)Utilizzando il filo trecciato, è indispensabile collegare alla treccia, tramite il nodo di sangue, circa 8-10metri di nylon, utile anche ad ammortizzare la rigidezza della montatura, per poi terminare con 3-5metri di fluorocarbon 30lb e 20-30cm di cavetto d’acciaio.

Ricapitolando: treccia da 30lb->8-10m di nylon->3-5m di fluorocarbon->20-30cm di cavetto d’acciaio

montatura serra traina vivo trecciato (1)

 

La Frizione della traina col vivo al pesce Serra

pesca serra ottobre 1Come spesso accade, sono presenti più scuole di pensiero sul drag ottimale della frizione sulla partenza della serra, mentre tutti sono concordi con l’impostare la posizione STRIKE (durante la fase di combattimento) a circa un terzo del carico di rottura del filo madre.

  • La prima possibilità è di impostare la frizione al limite dello slittamento: la preda, non percependo il peso del piombo o la trazione della canna, sarà portata ad ingerire l’esca.
  • La seconda possibilità è di impostare la frizione a circa 2 kg di drag: questa tesi è spesso efficace per la cattura dei serra, dato che attaccano anche solo per uccidere e solo raramente tenderanno ad ingerire l’esca per intero. Utilizzare una frizione troppo aperta significherebbe trovare le esche tranciate a metà, senza neanche la possibilità di imprimere la ferrata.

 

Azione di Pesca

traina serra vivo (1)Generalmente la traina col vivo al serra viene svolta utilizzando due canne: una non prevede l’utilizzo del piombo, mentre l’altra sarà affondata in base alla presenza di marcature sull’ecoscandaglio negli strati d’acqua più bassi. In casi estremi è possibile aggiungere una terza canna, montata con un piombo guardiano, per la ricerca dei predatori sul fondale.

Le esche devono esser posizionate a circa 50metri di distanza dalla poppa dell’imbarcazione e la velocità di traina deve essere compresa tra 0.8 e 1.5 nodi, in base all’esca utilizzata: in particolare, le aguglie resistono anche a velocità elevate, mentre occhiate, sugarelli e cefali inizierebbero dopo pochi minuti  a ruotare su loro stessi, perdendo l’attitudine al nuoto.

Come detto in precedenza, la caratteristica principale della difesa del serra non è la potenza, bensì la capacità di saltare ed effettuare repentini cambi di direzione, che spesso permetteranno di sganciarsi dall’amo. La sportività della cattura è assicurata.

Una volta che il pesce ha raggiunto l’imbarcazione è da evitare ogni contatto con la sua bocca: i denti affilatissimi lacerano fin troppo facilmente la mano del pescatore.

 

Dove e Quando

La cattura del serra può avvenire in ogni condizione meteo-marina. La loro attività cresce con l’alta marea, tuttavia, pescando da un natante, è possibile effettuare buone catture in tutto l’arco della giornata. La presenza del serra sulle coste italiane è ormai quasi costante: le catture sono frequenti da maggio a novembre, con possibilità di effettuare un maggior numero di catture nei momenti meno afosi.

 

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