Autocostruzione Artificiali (popper) – Fase1:Materiali
Materiale e attrezzature occorrenti per l’autocostruzione artificiali (popper) (a cura di Manca Alessio)
Il legno. Personalmente utilizzo abete per via del basso costo e della non eccessiva morbidezza, poi per il fatto di trovarlo al nei negozi di bricolage in varie dimensioni e forme. Io preferisco lavorare con delle stecche a sezione tonda, che essendo già all’incirca della giusta forma si evita di fare il doppio del lavoro per costruire la sagoma del nostro pesciolino. Quando creo un minnow invece opto più per stecche a forma di mezzaluna, due per ogni esca, che poi verranno incollate insieme.
Componenti per l’autocostruzione artificiali da pesca:
- Colla acrilica;
- Carta gommata (il nastro da carrozzieri);
- Nastro biadesivo;
- Bicarbonato di sodio (vedrete più avanti a cosa serve);
Filo inox per le armature (utilizzo per le esche medie e piccole quello per la saldatrice a filo continuo da 0.8 mm., ma attenzione che sia quello inox e non quello in metallo che arrugginisce). Per artificiali più grandi e pesanti utilizzo delle astine di acciaio inox, ma online si trovano tutti gli spessori;
- Fondo nitro turapori;
- Diluente nitro e sintetico;
- Bombolette di vernice acrilica di vari colori;
- Vernici per aerografo (se si utilizza);
- Retine di plastica;
- Resina epossidica;
- Smalti per unghie dei colori e fantasie a piacimento (io utilizzo molto quello trasparente glitterato);
- Carta olografica (uso quella pellicola plastificata che si trova tra le carte da regalo nel periodo natalizio), specchiata, argento e oro;
- Brillantini adesivi di dimensioni e colori diversi;
- Plexiglass o policarbonato trasparente o bianco va bene comunque;
- Tubicini in plastica o alluminio (vanno bene le cannucce oppure il tubicino trasparente dei galleggianti;
- Sfere in acciaio ( quelle dei cuscinetti a sfere vanno benissimo);
- Ancorette o ami;
- Split rings;
- Pallini di piombo oppure pezzi di piombo da tagliare;
- Carta vetrata di diversi spessori;
- Scalpelli per legno di piccole dimensioni e forme diverse.
Tra gli attrezzi da utilizzare ci sono tutti quelli che ci serviranno per dare la forma alla nostra esca artificiale e a rifinirla, e cioè raspa per legno (io ne uso due, una tipica a mezzaluna con due lati uno curvo e uno piatto, e una rotonda), lime per ferro di varie forme e misure, sega e seghetto, trapano (va benissimo anche uno di quelli a batteria), dremel o minitrapano con vari accessori, una morsa per rendere tutto il lavoro più semplice, cutter, pinze da modellismo, pinze da meccanico, pinze a becchi tondi, tronchesine, martelletto, pennelli vari, palettine per lavorare la creta o delle piccole statoline, calibro, righello, forbici. Volendo fare un lavoro più preciso è utile un aerografo (io finora non l’ho utilizzato ma penso comunque di acquistarlo perché permette di fare lavori che altrimenti non vengono bene, ma non è per forza indispensabile) con un piccolo compressore, ovviamente anche un tavolo da lavoro per poter lavorare più comodi. Una bilancia da cucina digitale è utile per cercare di controllare il peso dell’artificiale e mantenersi “in linea” con la propria attrezzatura (se si ha una canna da pesca che può lanciare un’oncia, cioè 28 grammi, per quanto certe canne siano sottostimate, è inutile andare a creare degli artificiali che pesano 50-70-100 grammi, a meno che non siano per noi). Utilizzo anche uno di quei supporti da elettricista (quelli con le pinzette e la lente d’ingrandimento. E’ sempre meglio usare delle protezioni quali guanti in vinile o lattice (sconsiglio quelli talcati la cui polverina può rovinarvi il lavoro durante le fasi di verniciatura e resinatura), mascherina (i prodotti come la resina epossidica i diluenti o le vernici sono altamente tossici, così come la polvere di legno durante le fasi di carteggiatura),e anche un paio di occhiali protettivi. Questo è quello che io consiglio di avere a portata di mano per lavorare al meglio; uno poi può fare delle creature (come mi piace chiamare le mie creazioni) straordinarie pur non avendo a disposizione tali accessori ma avendo solamente uno strumento che può valere per tutti quelli elencati: LA PROPRIA FANTASIA per costruire gli artificiali!
Le fasi relative all’autocostruzione di un artificiale:
- Fase 1: La scelta dei Materiali
- Fase 2: Taglio del Legno e Preparazione Sagoma
- Fase 3: Impermeabilizzazione del Legno
- Fase 4: Prova dell’Assetto dell’Artificiale Autocostruito
- Fase 5: Colorazione e Rivestimento del Corpo
- Fase 6: Resinatura e Rifinitura Finale