Il Terminale da Pesca
Il terminale da pesca è una parte importantissima del sistema pescante in quanto è a contatto con l’esca utilizzata. E’ soggetto ad usura contro gli ostacoli, e soprattutto con l’apparato boccale della preda.
In passato, il terminale da pesca era spesso realizzato prelevando poche decine di centimetri dal filo presente in bobina. Questa operazione è tuttavia errata, dato che il nylon, precedentemente avvolto tramite il mulinello, assume un andamento a spirale.
Oggi, sia a causa della diminuzione delle specie insidiabili, soprattutto nelle acque interne, a causa dell’eccessivo prelevamento di esemplari anche di minima taglia, è indispensabile un perfezionamento dell’attrezzatura per realizzare una proficua battuta di pesca.
L’evoluzione tecnica ha portato notevoli migliorie per la realizzazione del terminale da pesca: nuovi materiali hanno fatto il loro ingresso all’interno del mercato, apportando, in determinate circostanze, un incremento delle catture effettuate. Questo è il caso del fluorocarbon, inventato in Giappone per ottenere un filo invisibile in acqua agli occhi del pesce e molto resistente all’abrasione, sia dei denti sia degli ostacoli presenti sul fondale.
Nei casi in cui il pescatore deciderà di imbobinare il mulinello con la treccia, sarà indispensabile realizzare un terminale da pesca di circa 100cm 120cm, in nylon o fluorocarbon, per rendere i pesci meno sospettosi.
Come scegliere il terminale da pesca?
Questa domanda non possiede una risposta univoca: esistono diverse variabili, soggettive (del pescatore) ed oggettive (del luogo di pesca, della specie insidiata) che di volta in volta mutano la scelta del terminale.
Il terminale da pesca in Nylon: le caratteristiche di questo materiale, descritte ampiamente nella sezione del sito riguardante i monofili, quali l’elasticità e la morbidezza dello stesso, di gran lunga superiori a quelle del fluorocarbon, rendono questo prodotto ottimo per i neofiti, mettendoli al riparo dagli errori nell’azione di pesca. Per tecniche di pesca che utilizzano esche da presentare nel modo più naturale possibile (trota lago, pesca alla bolognese), può talvolta fare la differenza.
PRO del terminale da pesca in Nylon:
- in casi di pesce apatico, è possibile utilizzare questo tipo di terminale, che, essendo molto morbido, aiuterà il pescatore ad ingannare le proprie prede presentando inneschi con movimenti molto naturali.
- il costo del nylon è molto basso rispetto ai fluorocarbon.
- i nodi sono facilmente eseguibili anche nei diametri più importanti (grazie alla morbidezza di questo materiale).
- è utilizzato nello spinning nelle cave a pagamento, grazie alla presenza di fondali puliti e pesci non troppo combattivi.
- essendo elastico, permette di compiere errori ai pescatori meno esperti sia nella ferrata, sia nel combattimento con prede particolarmente combattive.
- nei casi in cui sia presente il trecciato in bobina, consente di ammortizzare la ferrata, non rendendo la struttura pescante totalmente rigida
CONTRO del terminale da pesca in Nylon
- è troppo visibile in acque limpide, rendendo sospettose le possibili prede..
- ha una scarsa resistenza all’abrasione: si romperebbe immediatamente qualora fosse ingerito da pesci con un apparato boccale ben sviluppato.
- non è utilizzabile nello spinning in spot ricchi di vegetazione ed ostacoli per la scarsa resistenza allo sfregamento.
Il terminale da pesca in Fluorocarbon: questo elemento di ultima generazione è molto indicato per la realizzazione di terminali per tecniche di pesca che richiedono una controllo ottimale delle esche e dell’abboccata del pesce.
PRO del terminale da pesca in Fluorocarbon
- è invisibile agli occhi del pesce e sarà quindi più facile ingannare i pesci sospettosi.
- permette di percepire le toccate più timide di alcuni pesci grazie alla sua poca elasticità
- è molto resistente all’abrasione ed allo sfregamento sia degli apparati boccali delle prede sia degli ostacoli del luogo di pesca.
CONTRO del terminale da pesca in Fluorocarbon
- difficoltà di eseguire nodi sui diamentri più grandi, in cui saranno utilizzati manicotti da stringere con le apposite pinze.
- rigidezza soprattutto nelle misure più importanti, che non rende naturale il movimento delle esche, soprattuto non artificiali.
- non è sempre indispensabile nella pesca a spinning, essendo questa una tecnica di reazione in cui il pesce spesso attacca per istinto.
- è poco elastico, non mette al riparo da possibili errori in fase di ferrata e di combattimenti con prede che saltano fuori dallo specchio d’acqua
- abbinato al trecciato in bobina, è consigliato solo agli anglers più esperti a causa di un eccessivo irrigidimento della struttura pescante.
Il Parere di Pesca Channel sul Terminale da Pesca
L’introduzione del fluorocarbon ha permesso alle case costruttrici di creare fili adatti ad ogni esigenza, bilanciando l’elasticità e la morbidezza del nylon con la rigidezza del fluorocarbon, grazie anche alla creazione di fili FLUORO COATED.
- Non abbiamo trovato notevoli differenze di catture nella pesca a spinning utilizzando i due tipi di terminale da pesca;
- in tecniche leggere di pesca, che prevedono l’utilizzo di fili inferiori allo 0.20 0.22, è possibile utilizzare il fluorocarbon con successo dato che in quei diametri non presenta una eccessiva rigidezza; tuttavia molti esperti nella pesca con la bolognese, continuano a preferire il nylon per la naturalezza che dona all’innesco del bigattino;
- in casi di acqua cristallina e di pesce apatico, è doveroso provare un terminale da pesca in fluorocarbon per tentare di ingannare le prede;
- non fatevi ingannare dalle magiche proprietà del fluorocarbon: spesso rimarrete delusi nel vedere il vostro compagno di pesca effettuare più catture di voi utilizzando terminali in nylon
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